al
test farmacologico si arriva dopo aver fatto l'elettrocardiogramma semplice; si effettua solo ed esclusivamente per slatentizzare i segni che all'ECG sembravano dubbi e per confermare o meno la diagnosi di Sindorme di Brugada.
Il test farmacologico, come dice la stessa definizione, si avvale dell'uso di alcuni farmaci quali la
flecainide o l'
ajmalina , che per le loro caratteristiche molecolari sono in grado di interagire con i canali del sodio voltaggio-dipendenti bloccandoli; ricordiamo che i canali del sodio voltaggio-dipendenti sono i principali "indiziati" per la sindrome di Brugada.
Lo svolgimento di questo test avviene necessariamente in clinica/ospedale, sotto la sorveglianza di personale medico altamente qualificato, in primis il cardiologo, che provvedere a iniettare endovena al paziente, un dosaggio ben definito di farmaco per un periodo di tempo anch'esso ben definito e nel frattempo (cosa fondamentale) osserva e tiene monitorato l'ECG del paziente, man mano che il test si sviluppa. Non richiede tagli nè anestesie alcune.
Cosa succede al cuore del paziente durante questo test? dipende sempre dalla situazione di mutazione di questi canali del sodio voltaggio-dipendenti: l'effetto che i medici si prefiggono e che si ottiene con questo farmaco sono quelli di rendere manifesta una situazione che in basale poteva essere nascosta e che ora, con il blocco di questi canali, può diventare più o meno manifesta (ci riferiamo sempre ai sintomi che presenta il cuore nel momento in cui i canali vengono intaccati dal farmaco)
Gli effetti possono essere molteplici: man mano che il farmaco viene infuso nei vasi sanguigni del paziente e raggiunge la sua sede d'azione, cioè le cellule cardiache, può capitare che il cuore entri in fibrillazione, può capitare che si arresti totalmente e richiede l'intervento esterno di un defibrillatore per ripristinare il battito cardiaco; parimenti può capitare che non succeda assolutamente nulla e vengono soltanto mostrati in maniera accentuata i segni tipici (slivellamenti del tratto ST nelle derivazioni V
1, V
2 e/o V
3) della sindrome nell'ECG senza che succeda qualcosa al paziente a livello di aritmie potenzialmente pericolose.
il test può avere così durata variabile a seconda del comportamento del cuore del paziente e tutto viene deciso dal cardiologo che si avvale di numerose statistiche che sono state stilate nel corso dell'osservazione in questi anni di svariati casi di Brugada (e che hanno portato a seguire dei protocolli precisi ma non definitivi, nel senso che sono in continua evoluzione):
1) se il paziente mostra aritmie potenzialmente pericolose durante questo test, (dalla fibrillazione a tachicardia parossistica all'arresto vero e proprio) immediatamente ci si ferma e il paziente è candidato fortemente all'impianto di un defibrillatore, perchè è stato osservato un rischio altamente significativo in questa tipologia di pazienti di sviluppare in futuro delle aritmie potenzialmente fatali e l'unico strumento che è in grado di prevenire la morte improvvisa è appunto l'impianto di un defibrillatore portatile sottocute che al momento opportuno è in grado di riconoscere battiti anomali del cuore e di erogare delle scariche salvandogli la vita immediatamente, senza l'ausilio di personale medico esterno.
2) se il paziente non mostra alcuna aritmia significativa, ma mostra solo i segni della slatentizzazione all'ECG che nel frattempo viene monitorato, allora si pone sicuramente diagnosi di "Sindrome di Brugada", ma non si procede all'impianto di defibrillatore, perchè non è stato osservato in questa tipologia di pazienti, nessun comportamento anomalo e pertanto vi è un rischio nettamente minore rispetto alla precedente categoria di pazienti, di cui sopra.
Il passo successivo a questo test, consigliato caldamente dal cardiologo, per eliminare qualsiasi dubbio in fatto di impianto di defibrillatore o meno, è quello di sottoporre il paziente allo studio ELETTROFISIOLOGICO (trattato in
questo LINK)
3) se l'ecg del paziente non mostra i segni significativi del tratto di brugada durante il test farmacologico, sta al cardiologo la decisione se riprovare con un altra molecola (ajmalina se è stata iniettata la flecainide, o viceversa, o altre) oppure escludere la diagnosi di SDB ma porre il soggetto in follow up con controlli saltuari dell'ecg.
N.B.: Spetta sempre al cardiologo, che ha in cura il paziente, l'ultima parola. Lui meglio di chiunque altro ha studiato ed è informato ed aggiornato passo passo sull'andamento dei progressi sulla conoscenza di questa Sindrome e il suo giudizio è insindacabile.
Ricordiamo sempre a questo proposito che la Sindrome ha un comportamento altamente soggettivo e pertanto la situazione può variare da paziente a paziente ed essere ampiamente assortita e l'ultima decisione spetta sempre al cardiologo che prende in cura il paziente. Lui meglio di chiunque altro ha studiato ed è informato ed aggiornato passo passo sull'andamento dei progressi sulla conoscenza di questa Sindrome e il suo giudizio è insindacabile.
Questo passo vuole solamente essere informativo, da chiarimento, nonchè una schematizzazione semplice rivolta a tutti coloro i quali vogliono sapere qualcosa di più sui test da effettuare per porre diagnosi di Sindrome di Brugada. tutti coloro i quali volessero commentare e/o raccontare la propria esperienza personale di test farmacologico possono farlo rispondendo all'interno di questo topic.Edited by salvo811981 - 13/5/2010, 11:19